venerdì 24 agosto 2012

4° Tappa: La Costa fiorita, Deauville e Villerville

Dopo essere arrivati al B&B intorno alle 20, il gestore ci ha gentilmente prenotato un tavolo al ristorante di fronte.
Come direbbe colui che continua a decantarmi l'utilità delle Public Relations e dei Social Networks, fatevi sempre consigliare dall'albergatore un posto dove mangiare: vi indicherà, se proprio non quello più economico, quello dove si mangia meglio - per non fare brutta figura! - e magari si prodigherà a trovarvi un tavolo - raramente libero in Normandia dopo le 21, visto che i normanni sono un popolo che hanno abbracciato appieno il motto che "a tavola non si invecchia" e quindi passano tutta la serata al ristorante.

Rischiando di addormentarmi sul piatto, ho finito la cena con un buon bicchiere di Calvados invecchiato 8 anni che mi ha dato il colpo di grazia... e buonanotte!

Al mattino: colazione dei campioni fino alle 11 e giretto per Honfleur (del quale vi ho già scritto), pausa aperitivo a base di Panaché e poi in macchina fino a Deauville.

Mega temporale mentre siamo in macchina, ma la fortuna ci assiste e quando parcheggiamo la pioggia ha smesso di cadere!

Deauville... Deauville...
Non mi ha convinto fino in fondo! Non si può certo negare che abbia un suo allure, con le cabine panna e azzurre che si affacciano sulla passeggiata del lungomare, con una spiaggia immensa punteggiata di ombrelloni colorati e tristemente chiusi... Meta di villeggiatura di quella che era la dolce vita di un tempo, tutto il mondo del cinema - quello vero, quello importante, quello fatto di lustrini e abiti da sera - è passato di qui e la cittadina non smette di ricordarcelo, quasi consapevole del fatto che oramai le restano giusto i ricordi e che il passato splendente non tornerà certo indietro grazie ai negozi griffati del centro, che sinceramente hanno messo angoscia persino a me!

Per completare la scena da "viale del tramonto" ricomincia a piovere e inizia a farsi sentire la fame...
Deauville sarà anche una cittadina decadente ma si fa pagare cara! Ristoranti troppo costosi e, comunque, anche volendo concederci uno strappo alla regola e al portafoglio, strapieni! ZERO posti senza prenotazione!!!
Così compriamo una baguette come stuzzichino e torniamo verso la macchina per cenare in quel di Honfleur; ma come un miraggio, sulla strada del ritorno, ci imbattiamo in una spiaggetta solitaria, frequentata solo da pescatori di cozze, meravigliosamente spruzzata dell'oro e dell'argento del tramonto che cerca di farsi largo tra nuvoloni temporaleschi al largo, sul mare e ci fermiamo per apprezzare il paesaggio selvaggio sferzato da un vento freddo che in Italia non si fa sentire da... non me lo ricordo nemmeno più!

Sono queste le cose che ho apprezzato di più durante questo viaggio - oltre alla compagnia ovviamente (toglimi la pistola dalla tempia adesso!!!): i luoghi non segnati sulle guide, i paesini sul mare che solo per buona sorte ci capitava di trovare lungo il tragitto e che erano in grado di trasmettere molta più armonia ed emozioni delle grandi città, turistiche e affollate!








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