giovedì 6 settembre 2012

E menomale che avevo detto che non avevo nulla da scrivere!

Ho un lettore (nel senso letterale del termine: ne ho SOLO UNO!) molto esigente: non si accontenta di un post solo ed esclusivamente composto di foto, quindi questo nuovo commento andrà a completare il precedente, e soddisfare il mio amato lettore!

Siamo ormai a metà della settimana e lasciamo l'entroterra per tornare ad annusare l'odore del mare... anzi: dell'oceano!
Per non smentirci, evitiamo il più possibile le autostrade (e, almeno questa volta, facciamo bene visto che sono ingorgate per l'esodo di vacanzieri che ancora non hanno ben compreso il concetto di "partenza intelligente"!) e attraversiamo qualche paesino che ci regala ogni volta una sorpresa: fiere, mercatini, musicisti e danzatori in abiti tradizionali...

Spostandoci in Bretagna, raggiungiamo St. Malò in tarda mattinata, prendiamo il bus che fa la spola dal parcheggio (dove hanno subito intuito che eravamo italiani: che fosse la Punto Evo, l'inimitabile stile o l'imperdonabile accento?) e aspettiamo che il ponte lavatoio si abbassi dopo aver lasciato passare un lupo di mare con la sua barchetta - pregasi leggere con la pronuncia milanese.
Ora, a chilometri di distanza, dopo quasi un mese, mi sorge spontaneo il dubbio che la barba incolta, i pantaloni chiari arrotolati in fondo, i piedi scalzi e la maglia a righe possa perdere un pò di fascino una volta attraccato; ma poi mi ricordo che ho appena detto al mio ragazzo di non rasarsi, e che ieri volevo comprargli un paio di espadrillas blu (lo so che ormai inizia l'autunno e le espadrillas sono un pò fuori stagione ma costavano solo 10 €... perché non gliele ho prese? Perché? E perché non le ho prese per me?) quindi mi rispondo da sola dicendo che il fascino resta! Eccome se resta!!!

Momento culturale: St. Malò è una città di corsari e di mercanti - che poi una volta era più o meno la stessa cosa - con ricchi palazzi in pietra e tetti spioventi ricoperti di licheni.
Fine del momento culturale: non perdetevi un negozietto, che non vi saprei proprio spiegare come raggiungere, ma che è a buon mercato e pieno di cosette carine per arredare casa, tutto in tema marinaresco ovviamente, comprese quelle bellissime sfere di vetro verde circondate da cordame che non so assolutamente a cosa possano servire ma che adoro!

St. Malò mi accoglie con una meravigliosa ragazza - di quelle che si trovano solo su Pinterest e che un pò odio, con i loro capelli biondi raccolti alla bell'e meglio e una tee bianca rubata al fidanzato fisicato che si vede distintamente sullo sfondo - che fuma seduta sulla finestra di un palazzo signorile.
St. Malò mi dà l'addio con una vecchia signora con dei capelli cotonati color platino, la pelle scottata dal sole, una casacca bianca e una sigaretta in mano, affacciata con noncuranza ad un'altra finestra in un altro palazzo...
Mmmm... coincidenza???

Di nuovo in macchina, di nuovo sbagliamo strada, di nuovo questa diga? Ma non l'avevamo già percorsa nella direzione opposta?

Ed eccoci a Le Mont St. Michel...
Allora: vi ricordate la storia secondo la quale l'alta marea impedisce di raggiungerla? Sì? Dimenticatela! Hanno costruito dighe, hanno alzato la strada, hanno ucciso il romanticismo, la fantasia e la natura selvaggia!
Adesso si arriva alle mura con le navette o a piedi - opzione scelta dai sottoscritti.

Non fatevi spaventare dai turisti, dalla folla, dai negozi e dai ristoranti accalcati ai bordi della viuzza in salita: proseguite diritti per la vostra strada, e le fatiche - fisiche e mentali per poter sopportare tutto quel baccano - verranno premiate con la visita alla Cattedrale e al Monastero.
Ancora abitato in parte da monaci senza un filo di cellulite e molto tonici - non dimentichiamo le continue scale - la somma del monte - che nel Medioevo si pensava maledetto visto che scompariva in balia delle maree - ospita costruzioni ardite che si slanciano verso il cielo e scavano verso le profondità della terra!
I gargoilles ci guardano e scuotono la testa alla visione di un biker olandese, sovrabbondante, tatuato, col codino, che suda ad ogni gradino!

I monaci, o chi per loro, si sono dati da fare per rendere il sito piacevole e ridare un pò di magia alle sale disabitate, ai refettori, alla sala dei monaci amanuensi, trasformandoci in due hipsters impazziti alla ricerca di angoli speciali per foto da far invidia a National Geographic!

Di ritorno da Le Mont St. Michel cerchiamo un hotel non troppo distante, verso il nord, sulla costa; dopo mezza dozzina di telefonate finalmente troviamo un letto... Arriviamo alle 22.00 a Flamanville, in tempo per posare i bagagli, supplicare la madame alla reception di prenotarci un tavolo ad un ristorante, e socchiudere gli occhi davanti ad un romantico tramonto in riva al mare...
E, come indicato in un commento su Tripadvisor, facciamo finta che la centrale nucleare non ci sia!

7° Tappa: St. Malò - Le Mont St. Michel

Giornata all'insegna dei corsari, dei gabbiani e delle foto da hipster!


 


















martedì 4 settembre 2012

6° Tappa: Bayeaux - Arromanches - Longues - Port en Bessin

Siamo a Martedì...
Giornata all'insegna della cultura...

Al mattino, accompagnati dai nostri ospiti francesi, andiamo a Bayeaux per una visita alla splendida Cattedrale - un vero tripudio di vetrate colorate e guglie - e all'Arazzo che, in molti molti molti molti molti metri, narra la storia della conquista normanna dell'Inghilterra e, nello specifico, la Battaglia di Hastings.
Dopo aver aspettato l'uomo, che ha sentito la necessità di leggere ogni singola didiscalia relativa ai reperti del museo annesso, andiamo a fare un francesissimo pranzo a base di gallettes (praticamente delle crepes con il grano saraceno) in un locale con tavolini all'aperto in riva ad un ruscello che spinge un piccolo mulino...






Nel pomeriggio andiamo ad Arromanches, per visitare il primo dei tanti musei dello sbarco... anzi, il primo dei troppi!!
Io posso anche capire che, magari, americani, canadesi e inglesi, quel fatidico 6 giugno, avessero altro a cui pensare che prendersi su la loro roba, ma era proprio necessario fare, anni dopo, un numero spropositato di musei con bacheche piene di divise, berretti, armi, bottiglie di Coca Cola, riviste, medicinali, confezioni di preservativi e migliaia di altri oggetti di uso comune? Oh! capisco che anche i soldati dovessero farsi la barba e evitare gravidanze indesiderate... ma era proprio il caso di documentarlo in mille musei?
Almeno il museo è vicino alla spiaggia, quindi, io mi accomodo fuori, sul molo, a spettegolare guardando le onde in attesa che gli uomini finiscano di leggere le ennesime didascalie!!!

E visto che la cultura non è mai troppa - dicono - ci spostiamo a Longues per vedere una batteria tedesca rimasta quasi intatta...
E io manco sapevo cosa fosse una batteria: ero rimasta a quella con le bacchette e il tamburo e a quella di pentole... invece pare ci sia anche di cannoni! Ma guarda un pò!
Fortunatamente, anche qui, il paesaggio vale la noia... ops... il paesaggio vale il viaggio!






Prima di tornare in hotel, facciamo un'ultima tappa a Port en Bessin: scendo alla spiaggia in cerca di conchiglie... non dovrebbe essere difficile, visto che la spiaggia è fatta di conchiglie, ma non ne trovo neanche una intera! Dopo mezz'ora a cercare, scivolando sugli scogli, aiutata (?) da delle improponibili indicazioni impartite dall'alto del molo dai miei compagni di viaggio, mi giro per tornare, con la coda tra le gambe, alla macchina e mi ritrovo una piccola bimbetta in costume da bagno nonostante il maltempo, scalza nonostante i cocci taglienti, con quattro conchiglie intatte in mano: silenziosissima, me le mostra e me le offre con una faccia tra la pena e il disprezzo!
La ringrazio in tutte le lingue umanamente conosciute ma rimane muta... sorride, solamente, quando arrivo al tedesco! Ok, la Germania ha conquistato un punto... è ancora lunga la sua scalata al mio cuore!!!
La sera le conchiglie fanno il bagno in doccia con noi!



Baci